Costantino l'Africano - Constantine the African

Constantine esamina l'urina dei pazienti

Costantino l'Africano ( latino : Constantinus Africanus ; morto prima del 1098/1099, Montecassino ) fu un medico vissuto nell'XI secolo. Trascorse la prima parte della sua vita in Ifriqiya e il resto in Italia . Arrivò per la prima volta in Italia nella città costiera di Salerno , sede della Schola Medica Salernitana , dove il suo lavoro attirò l'attenzione dei sovrani longobardi e normanni locali. Costantino divenne poi monaco benedettino , vivendo gli ultimi decenni della sua vita presso l'abbazia di Montecassino .

Fu in Italia che Costantino compilò la sua vasta opera, composta principalmente da traduzioni da fonti arabe . Tradusse in latino i libri dei grandi maestri della medicina araba : Razes , Ibn Imran , Ibn Suleiman e Ibn al-Jazzar ; queste traduzioni sono oggi conservate in biblioteche in Italia , Germania , Francia , Belgio e Inghilterra . Furono usati come libri di testo dal Medioevo al XVII secolo.

Gli storici di Costantino

Il monaco del XII secolo Pietro Diacono è il primo storico a scrivere una biografia di Costantino. Notò che Costantino era un saraceno , il termine medievale franco-italiano per un musulmano del Nord Africa. Secondo Pietro, Costantino viaggiò attraverso Babilonia, l'India e l'Etiopia, dove divenne esperto di scienze, prima di venire a Montecassino come rifugiato dai coetanei di Cartagine gelosi della sua conoscenza. Tuttavia, il leggendario ritratto di Costantino da parte di Pietro è stato messo in dubbio da alcuni storici. Tuttavia, storici successivi come Salvatore de Renzi e Charles Daremberg , curatore della Biblioteca Nazionale di Parigi , e Leclerc , autore di History of Arab Medicine , si sono basati su questo resoconto. Il tedesco Moritz Steinscheider scrisse un libro dedicato a Costantino, che fu stampato a Berlino nel 1865. Lo storico medico tedesco Karl Sudhoff creò la sua tesi berbero-islamica dopo aver scoperto nuovi e importanti documenti che toccavano la vita e la religione di Costantino nel villaggio di La Trinità della Cava , che pubblicò sulla rivista Archeion nel 1922.

Emigrazione in Italia

Secondo Karl Sudhoff , Costantino emigrò prima in Italia come mercante (mercatore) in Sicilia, trasferendosi a Salerno, dove fu chiamato Costantino Siculo. Come Costantino non parlava italiano, un medico del Nord africano di nome Abbas di Curiat, da un'isola situata al largo della città di Mahdia in Ifriqiya (odierna Tunisia), divenne il suo interprete. Affetto da una malattia, si rifugiò presso il fratello del re Gusulfo, dove notò che Abbas non chiedeva la solita bottiglia di urina, e il medico che veniva a visitarlo era inesperto. Dopo aver chiesto invano di vedere qualche buon libro italiano di medicina, concluse che la medicina in Italia era limitata alla semplice conoscenza pratica. Avendo già una vasta conoscenza generale, Costantino ha scoperto una missione nella vita.

Dopo essersi ripreso, Costantino tornò a Cartagine in Ifriqiya , e praticò la medicina per tre anni, raccogliendo molti libri di medicina, per poi tornare nell'Italia meridionale con il suo tesoro. In rotta verso Salerno passò in barca lungo la costa lucana , dove a nord del Golfo di Polycastro una tempesta danneggiò alcuni manoscritti, tra cui le prime tre parti dei libri di Ali Ibn Abbas Al Majoussi , andati perduti. Giunto a Salerno con ciò che restava dei libri, Costantino si convertì al cristianesimo, poi si trasferì a Cassino , dove lavorò come interprete. La storia di Sudhof si conclude con questo evento.

Queste sono le parti prese in prestito e tradotte parola per parola dallo studio di Karl Sudhoff , uno scienziato che aveva una conoscenza approfondita della storia ed era rinomato per la ricerca affidabile. Sebbene fosse un commerciante, Costantino era istruito, il che non sorprende perché l'istruzione nella grande moschea della Zaytuna a Tunisi e nelle case degli scienziati era aperta a tutti. Il commercio tra il Nordafrica e l'Italia era fiorente e non cessò nei periodi difficili. Il Nord Africa aveva uffici in varie località della Sicilia cristiana e della stessa Italia meridionale, tra cui Bari , Taranto , Agripolis e Gaglione .

Il Nord Africa esportava olio d'oliva, cera, cuoio, lana e derivati, e importava grano negli anni della carestia, e l'Islam non proibiva il commercio con i paesi cristiani.

Produzione scientifica

Versione manoscritta dell'XI secolo del Liber pantegni , realizzata a Montecassino sotto la supervisione di Costantino l'Africano

Costantino arrivò a Cassino, portando con sé i manoscritti di medicina che aveva preso da Tunisi . Includono opere del Kairouanese El Baghdadi:

  • I libri di Kairouan
  • Il libro della malinconia di Ishaq Ibn Imran .
  • Il libro del polso, dell'urina e del regime alimentare di Ibn Ishaq Suleiman.
  • Il libro "Zad Al Mussāfir" (Viaticum) di Ahmed Ibn Al Jazzar.
  • I libri di Baghdadi
  • Il libro "Al Hawi" di Abu Bakr Al Razi
  • Il libro "Al Kamil “ di Ali Ibn Al Abbas Al Majoussi, almeno in parte. Costantino tradusse i primi dieci libri (sulla teoria della medicina) ma la sua traduzione dei secondi dieci libri (sulla pratica) non sopravvive del tutto. ( Lo stesso libro fu ritradotto nel XII secolo da Stefano d'Antiochia , che era sprezzante della traduzione di Costantino.)

Edizioni delle opere di Costantino

Le opere di Costantino sono più facilmente disponibili in due edizioni stampate del XVI secolo, l'edizione di Lione del 1515 e l'edizione di Basilea del 1536. (Entrambe le edizioni sono prontamente disponibili online.) All'edizione di Basilea manca parte del materiale prefatorio di Costantino, ma Mark Jordan nota che, mentre entrambe le edizioni di Basilea e Lione sono problematiche e hanno subito alcuni ritocchi umanistici, l'edizione di Basilea potrebbe essere più affidabile. Gli studiosi moderni di storia della medicina, tuttavia, hanno avuto la tendenza a fare riferimento all'edizione di Lione.

Un'edizione recente e scientifica del De Coitu è Constantini Liber de coitu = El tratado de andrología de Constantino el Africano (Santiago de Compostela: Secretariado de Publicaciones de la Universidad de Santiago, 1983), con accompagnamento traduzione spagnola.

L' Isagoge di Johannitius , forse tradotto da Costantino (l'attribuzione è contestata), è stato curato da Gregor Maurach in Sudhoffs Archiv 62 (1978). Questa edizione non è mai stata concepita per essere definitiva e ha ricevuto alcune critiche e correzioni, in particolare da Ursula Weisser.

Traduzioni in inglese

Sono facilmente disponibili due traduzioni in inglese di De Coitu :

  • Delani, Paul. " De Coitu di Costantino l'Africano : una traduzione". Chaucer Review 4, n. 1 (estate 1969): 55-65.
  • Wallis, Faith, ed. Medieval Medicine: A Reader (Toronto: University of Toronto Press, 2010), pp. 511-523.

Disponibile anche la prefazione ai Pantegni di Costantino:

  • Eric Kwakkel e Francis Newton, Medicina a Montecassino: Costantino l'Africano e il manoscritto più antico del suo Pantegni (Turnhout, 2019), pp. 207-209

La leggenda di Costantino

Nella sua introduzione alle opere complete di Ambroise Pare, ecco cosa scrive il dottor Malgaigne : "Costantino nacque a Cartagine e preso da un ardente desiderio di imparare tutte le scienze andò a Babilonia, imparò la grammatica, la logica, la fisica (medicina), la geometria, aritmetica, matematica, astronomia, negromanzia e musica.Dopo aver esaurito tutte le scienze dei caldei, arabi e persiani andò in India, chiese agli scienziati di questo paese, tornò dall'Egitto dove completò i suoi lunghi studi e dopo quattro decenni di viaggi e lavoro, tornò nella sua città natale. Ma la rarità e l'ampiezza delle sue conoscenze spaventarono i suoi concittadini, lo presero per uno stregone e lo bandirono. Costantino informato in tempo, fuggì e si recò a Salerno dove rimase per qualche tempo nascosto sotto le vesti di un mendicante. Il fratello del re di Babilonia che passa per questa città, lo riconobbe e lo presentò al famoso Roberto il Guiscardo , che lo nominò suo primo segretario. Ma più che desideroso di riposare con lode lasciò la corte e si ritirò a Montecassino dove trascorse il resto della sua vita traducendo dall'arabo in latino vari libri di medicina."

Guarda anche

Appunti

Riferimenti

  • Ahmed Ben Miled , Ibn Al Jazzar , Constantin l'Africain , ed. Salammbô, Tunisi, 1987.
  • Charles SF Burnett, Danielle Jacquart (a cura di), Costantino l'Africano e ʻAlī Ibn Al-ʻAbbās Al-Magūsī: The Pantegni e testi correlati . Leida: Brill, 1995. ISBN  90-04-10014-8
  • M. McVaugh, Costantino l'Africano. CC Gillispie, ed., Dizionario di biografia scientifica, vol. 3 (New York: I figli di Charles Scribner, 1970): pp. 393-5.
  • Lienhard JH, Costantino l'Africano – I motori della nostra ingegnosità, Numero 2097
  • Blog di ricerca di Costantino l'Africano [1]